Il successo della preparazione
Oggi voglio parlarti di una tipologia di evento molto dinamica, capace di condurmi un giorno tra i fumetti e un altro giorno fra i computer.
Di cosa sto parlando? Ti do un indizio: business.
No, no, che hai capito? In giacca e cravatta quando serve mi ci metto pure io, ma non sono un uomo d’affari!
Quello che faccio – tra i miei mille volti, perché ormai lo avrai capito, non mi accontento di fare una cosa soltanto – è presentare eventi business. Può trattarsi di eventi per aziende, corporate, b2b, presentazioni di libri, lanci di film e fiere di tutti i tipi, dalla fiera del fumetto – ho partecipato per esempio al Lucca Comics – a fiere di informatica, cibo, giardinaggio… qualsiasi cosa.
Come faccio a spaziare fra ambiti tanto diversi? Be’, non sono né un tuttologo né un para… no, questo non si può dire, ma insomma, avrai capito.
Semplicemente studio.
E prima di tutto studio il mio cliente. La sua mission, la sua filosofia aziendale, quelli che sono i suoi obiettivi e i suoi tratti distintivi. Cerco di entrargli nella testa e nel cuore senza essere invadente.
Per fare storytelling di un evento bisogna conoscere a fondo ciò che si andrà a raccontare. Non si può fare come a scuola, quando ci si presentava all’interrogazione senza avere letto il libro, ma solo il riassunto. Se presenti il lancio di un libro o di un film, quel libro e quel film devi averlo letto e guardato per davvero.
Una volta ho fatto il presentatore a un evento legato a Harry Potter e prima mi sono letto tutta la saga. Praticamente dopo potevo far concorrenza a un Potterhead, un fan di Harry Potter, come si dice in gergo (visto che ho studiato per davvero?).
La preparazione è molto importante, ma da sola non basta. Per la buona riuscita di un evento business servono altri due ingredienti: il timing e l’umiltà.
Se questo non è il primo articolo che leggi sul mio blog, avrai già notato che timing è una parola che ripeto spesso. Se sei appena arrivato, benvenuto e no problem, ti spiego subito cosa significa. Il timing, la capacità di gestire i tempi, scandirli e accompagnarli è fondamentale in ogni evento, ma in quelli business ancora di più.
Pensa alle fiere: vanno avanti per più giorni, ogni giorno dal mattino alla sera, capisci bene che è impensabile parlare dodici ore di fila per una settimana e andare sempre a palla. Per evitare di spomparsi e annoiare il pubblico bisogna capire quali sono i momenti adatti per parlare, quanto a lungo farlo e come farlo.
Se ho di fronte un pubblico di ragazzi uso uno slang giovanile, se invece devo rivolgermi a persone in età gli do del “Lei”. Bisogna essere un po’ camaleonti.
E l’umiltà? Be’, quella è una dote che non guasta mai, ma diventa particolarmente importante quando ci si trova ad avere a che fare con persone che, per quanto tu abbia studiato, conoscono comunque l’argomento meglio di te e lo sanno, con persone che hanno investito una marea di tempo e denaro in quell’evento e che probabilmente sperano di trarne qualcosa di grosso.
Si tratta di far capire al cliente che giochi nella sua stessa squadra, che siete pari e che collaborando potete davvero fare la differenza e dar vita a un evento business di successo.